L’ululato del lupo


Stamattina il mondo si è svegliato a tinte un po’ più horror.

Ieri sera si sono affrontati, nella finale dell’ottava Stagione di Lega, i Necro di GFilippi e i Norse di Tartyx.

Il percorso per arrivare allo showdown ha visto i Necro giocarsela con i Khorne di Apollo78 nella prima semifinale. Un affare brutto, sporco e violentissimo dove GFilippi si è imposto grazie soprattutto alle sue doti rigenerative, che gli hanno consentito di tenere botta per tutti i 24, lunghissimi turni di battaglia. Nella seconda semifinale i Norse di Tartyx hanno superato a sorpresa i Lizard di Inquisitor1974, subendo però numerosi danni che hanno anche condizionato la finale.

Dopo la finale per il terzo posto, anch’essa conclusa all’overtime a favore dei Lizard, si è arrivati all’Evento per eccellenza, la Finalissima, il culmine di 16 settimane di violenza.

GFilippi ha avuto sin dalla prima giornata sulle spalle il peso del pronostico. Era indicato da tutti come il favorito, e non ha deluso le attese. Un lineup solidissimo, con belle guardie, bei lupi, e (incredibile!) persino begli zombie. Una squadra che, in tutta la stagione, ha subito fondamentalmente soltanto la perdita di un golem e di un ghoul. Di fronte a lui, una specie di miracolo sulle gambe: dei Norse acciaccati ma mai domi, con uno Yeti cattivo cattivo, una bella valchiria, e un bestione di nome Deeproot. Perchè se si deve giocare a sberle, tanto vale investire sulla cosa più grossa che trovi.

La finale è stata un vero spettacolo per gli occhi: i Necro hanno provato l’assalto frontale cercando subito di eliminare i killer rivali, ma i norse hanno cantato e portato la croce per poi piazzare, nel turno decisivo, un blitz epico sulla palla. Tante botte subite, ma punteggio fermo sullo 0-0 e coro di recriminazioni per GFilippi, delle cui bestemmie non posso rendere conto ai lettori perchè non era su Skype. Nel secondo tempo i Norse hanno attaccato, e la furia del nord è venuta fuori davvero: partiti in inferiorità numerica si sono fatti largo a sganassoni e artigli fino a portarsi in vantaggio sia di numeri che di posizione, con una bella gabbia con vista meta.

Ma il bloodbowl è quel gioco dove un dado sbagliato o un momento di distrazione possono portarti via da sotto il naso quanto raccolto in tre mesi di Lega, e Nuffle non perde occasione per ricordarlo a tutti ogni volta che può. Un blitz sciagurato sul wraith, l’armatura che regge, il sidestep che si attiva, e all’improvviso c’è un fantasma dentro la gabbia, che sorride con un ghigno da raggelare il cuore. I tifosi norreni sugli spalti trattengono il fiato, ma è chiaro che i Necro hanno schivato il proverbiale proiettile d’argento e che l’abbrivio della partita è a una svolta. La mischia per la palla è furibonda, ma l’arbitro fischia la fine del tempo regolamentare prima che Tartyx possa metterci una pezza.

E della pezza c’era bisogno, perchè ormai i Norse non ci sono quasi più. Quando metti una pietra dentro la macina, per quanto la pietra sia dura prima o poi si sbriciola, ed è quello che è successo ai vichinghi. I Necro approfittano della loro stagione sontuosa con primo posto incorporato, e ricevono il kick nel tempo supplementare; di fronte, ormai, hanno una squadra che gli può opporre solo una grande forza di volontà. Che non basta, naturalmente, e al turno 23 i Necro passeggiano in end-zone per il definitivo 1-0 che regala il Titolo.

A tutti i romantici sarebbe piaciuta la favola di un Norse Campione, ma va detto chiaro e tondo: alla fine è giusto così. Ha vinto la squadra più forte, guidata da un coach che ha saputo spremere sempre il massimo della violenza dai propri giocatori. Miglior difesa, miglior attacco, most cas, primo posto in regular season, e Titolo finale. Un dominio incontrastato e una Stagione da incorniciare per GFilippi, che scrive il proprio nome nell’Albo d’Oro e raggiunge Tausino e Tartyx a quota 1 Titolo.

Sipario.