Torneo in Quarta 2025


Ma quanto è bello giocare a Blood Bowl con i tuoi amici?

Ieri si è svolto il Torneo organizzato dal monumentale GFilippi in quel di Udine, nella sontuosa sede della Quarta Dimensione. I freddi numeri parlano di tre round, nove ore di torneo, diciotto partecipanti, ventisette partite giocate, cinquantaquattro botte di culo e duecentotrentuno bestemmie.

La mia prima partita di Blood Bowl risale al 2004, e la mia prima esperienza in un torneo live al 2013. E’ un hobby che ha più di vent’anni, e peraltro io stesso sono più vicino ai cinquanta che ai quaranta. Eppure ogni volta mi stupisco di quanto giocare mi faccia tornare un ragazzino. Mi trasformo per qualche ora in un felice cazzone che ride, impreca, diventa scaramantico e tira le macumbe. Non ho un pensiero al mondo, e mi piace da morire.

Credo dipenda dal gioco in sè. Alla fine sono sempre stato un gamer e di giochi nella mia vita ne ho provati una quintalata. Ma il Blood Bowl ha un modo tutto suo di coinvolgerti: è un gioco di dadi ma anche no, è un gioco di bravura ma anche no, è un gioco volutamente cretino ma che va preso sul serio, ed è un gioco dove per divertirti davvero devi riuscire a trovare quel sottile equilibrio tra voler bene al tuo avversario e desiderare ardentemente di distruggerlo.

Ieri, in quella sala, c’erano le persone giuste. Ma non giuste… intendo giuste. Avevo voglia di abbracciare tutti in un modo che sarebbe piaciuto moltissimo a Slaanesh e pochissimo a Khorne, e di ringraziarli perchè erano lì a regalarmi una bella giornata. Dal mio conterraneo Tausino, che si è fatto trecento chilometri con me per andare a tirare dei dadi, al Capitano che ancora una volta ce l’ha infilato dove non batte il sole, passando per tutti gli altri, Tassi e non, senza i quali sarebbe stata un’altra domenica normale.

E invece no.